Allora prima di tutto "Yoni" è la parola che in sanscrito significa, fra

le altre cose: “vagina” - tanto per iniziare; poi, si tratta di tutt’altro che di una diavoleria moderna, perché le uova vaginali hanno una lunga, lunga storia, solo che come al solito noi progrediamo e regrediamo!
Di recente finalmente le donne stanno iniziando a voler capire come funziona il loro organo genitale e finalmente tanto quanto ne sanno del loro intestino, vogliono saperne di vagina (grazie a Dio, era ora!).
Sappiamo perfettamente che il pepe ci irrita l’intestino, che la colite spastica può dare anche stipsi, ma non sappiamo che troppi carboidrati sono una delle cause della Candida, né sappiamo che cos’è una ghiandola di Bartolini, ma cosa più grave non conosciamo la differenza fra vulva e vagina (però pretendiamo che l’uomo ci faccia godere, certo si, senza sapere come funzioniamo: bella pretesa!).
Torniamo alle Yoni Eggs, uova vaginali. A cosa servono?
Prima di tutto servono se noi lo decidiamo. Mi piace pensare e crearvi l’idea della vagina come un contenitore, un nascondiglio ma no, non pensate al feto, non parliamo di maternità qui e il feto sta oltre la cervice!
Qui prendiamo in considerazione quello spazio che si inerpica a partire dal fuori (la vulva) fino alla cervice che è una sorta di Matrix che delimita lo spazio della vagina (parte interna) dall’utero di cui la cervice è “l’attaccatura”, l’inizio.
Quindi in primis sfatiamo ‘sto mito che la vagina ruba, fa sparire: no, la vagina come la casa, nasconde ma non ruba!
C’è uno spazio delimitato all’interno dove se mettiamo una cosa, possiamo ritrovarla!
(Oddio, ora che ci penso chi fa sparire davvero, se la vogliamo dire tutta, già che ci siamo è il suo dirimpettaio: l’ano – ma di questo magari ne parliamo in un altro post.)

Allora, se vogliamo, quando vogliamo inseriamo una Yoni Egg, scegliamo la misura che più crediamo sia adatta a noi (in base soprattutto alla confidenza che abbiamo con la nostra vagina) quella che ci sembra possa essere più nostra complice, scegliamo il tipo di pietra che più ci sembra fare il nostro caso nel momento: un Quarzo Rosa che lenisce dalla sofferenza da trauma, da mal d’amore o una bella egg di Giada che elimina la paura e rasserena, o di Ametista che ci aiuta ad essere più sicuri e meno tesi, allontanando i pensieri cattivi - insomma chi più ne ha né metta (nel vero senso della parola – potete anche metterne più di una è!).
Ecco che allora l’uovo vaginale diventa un vero amuleto da tenere stretto stretto!
Infatti il suo utilizzo serve anche a rafforzare il pavimento pelvico o a imparare ad “ammorbidirlo”. Dopo la gravidanza e dopo la menopausa può capitare che sia meno tonico, ma spesso si presenta anche un problema di ipertonia: siamo troppo contratte e non molliamo la presa!
Insieme a questo amuleto possiamo imparare ad avere anche questa consapevolezza e di più: ad avere controllo, controllo che dulcis in fundo ci torna utile come escamotage orgasmica. Contraendo e decontraendo le pareti della vagina possiamo potenziare il nostro piacere anche durante la penetrazione e avere orgasmi più intensi.
Yoni Egges? Mai senza!
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